Salvatore Adamo tra quelle
estati a Punta Secca e “La Notte”
Il ricordo delle giornate al mare, sulla
spiaggia di Punta Secca, l’alba ammirata dal
carretto col quale da Comiso si partiva di notte
e poi lo spettacolo, il sogno della enorme
distesa liquida.
Sono trascorsi quasi settanta anni da quei
momenti, ma Salvatore Adamo, tra i maggiori e
più conosciuti cantautori del mondo, li ha
impressi nella sua memoria. E li ha trasmessi
per il tramite, questa volta, non di una sua
canzone, ma di un bellissimo romanzo: “La notte…
l’attesa”.
E con la spiaggia estiva anche i giorni bui del
paese in Belgio, dov’era tutto nero di polvere
di carbone, compreso suo padre che da Comiso era
partito, con Salvatore ancora piccolissimo, per
andare a scavare nelle miniere di carbone e
assicurare il pane alla famiglia. «Ricordo
tutto, ma proprio tutto di quei giorni – spiega
lo chansonnier al concentratissimo pubblico
accorso al Museo di Kamarina per la
presentazione del citato romanzo – e non solo
ovviamente le piccole gioie dell’infanzia, ma
anche le raccomandazioni di mio padre. Così come
ricordo entrambi i miei genitori che a casa
parlavano, e mi parlavano esclusivamente in
dialetto comisano».
Nel magico tramonto di Kamarina, in quel cortile
attorno a quanto rimane del tempio di Atena
dell’antica colonia greca, ad organizzare
l’evento sono stati il direttore del Museo,
Giovanni Distefano, e Giovanni Ottaviano,
conosciuto medico ragusano che è anche intimo
amico di Adamo e della sua famiglia.
Una conversazione durante la quale il cantante
ha spesso coinvolto il pubblico, fino alla
inattesa domanda: «Adamo, lei si è dichiarato
siciliano, ma tornerà mai a vivere nella sua
terra?». Non poco sorpreso dalla domanda, Adamo
ha letteralmente risposto: «Se questa domanda mi
fosse stata fatta anche solo quindici anni fa,
avrei risposto subito: no! Fatta oggi, mi sento
di rispondere, e lo faccio davanti a mia moglie,
perché no?».
Dopo oltre un’ora di conversazione sui temi
della vita, della morte, del terrorismo che ha
insanguinato il Belgio, dei figli e della sua
nipotina Lily alla quale Adamo s’è mostrato
legatissimo, un addetto al service ha “trovato”
una chitarra. Salvatore Adamo, seppure reduce da
cinque concerti in dieci giorni in Cile, dal
viaggio transoceanico, non ha esitato: prima una
canzone ancora inedita in Italia e poi, “a
grande richiesta” com’era facilmente
prevedibile, “la Notte”. E allora tante le
lacrime – e non solo sui rugosi volti dei
sessantenni – tra quanti erano a Kamarina.
Autore: Saro Distefano
Saro Distefano Nato a Ragusa nel 1964 è
giornalista pubblicista dal 1990. Collabora con
diverse testate giornalistiche, della carta
stampata quotidiana e periodica, online e
televisive, occupandosi principalmente di
cultura e costume. Laureato in Scienze Politiche
indirizzo storico, tiene numerose conferenze
intorno al territorio ibleo.
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